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VVJ 049 - Stefano Battaglia, Michele Rabbia - Stravagario 2

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Stefano Battaglia, Michele Rabbia
Stravagario 2

Stefano Battaglia - piano
Michele Rabbia - percussion

 


VVJ 049 - Prodotto da Via Veneto Jazz

 Logo Via Veneto Jazz  


 

Secondo volume per il suggestivo duo di pianoforte e percussioni Battaglia-Rabbia – leggasi, oltre alle percussioni tradizionali, anche conchiglie, pentolini, fogli di carta, borse di plastica, metronomi, sonagli-giocattolo e una sezione di campane intonate, insomma l’intera orchestra di oggetti percuotibili che Michele Rabbia ha assemblato nel corso degli anni.

Il secondo “capitolo” di Stravagario nasce dall’esigenza di tornare in studio dopo due anni di concerti, nel corso dei quali il momento live si è via via strutturato in due parti: la prima con protagonista il pianoforte acustico, com’era nel primo album, la seconda con il pianoforte preparato. E questi due momenti di creatività si rispecchiano anche nel nuovo album, con una prima parte ispirata alle diverse tradizioni folkloriche, in particolare irlandese, africana, americana (blues) e nativa-americana (canti pellerossa), mentre la seconda parte è propriamente contemporanea: il piano viene preparato seguendo le indicazioni di John Cage (per le Sonate e i Preludi) e Morton Feldman.
Cage, in particolare, essendo di origine pellerossa aveva compiuto ricerche approfondite sulle strutture musicali e sulle sonorità del popolo Navajo, e anche l’interesse del duo si è oggi spostato verso queste tradizioni musicali “primitive”, facendone proprie le strutture e restituendone molte soluzioni timbriche.
Nell’album si inseguono in ogni caso molteplici linguaggi, e infatti spicca anche un omaggio dedicato al Miles Davis “elettrico”, nel quale Battaglia suona il Fender Rhodes ricreando il clima di album miliari come “Bitches Brew” di Davis.

La ricerca sul suono e sul timbro che già aveva distinto Stravagario, viene qui amplificata e raddoppiata: il lavoro creativo è sempre nel segno dell’improvvisazione integrale che nasce da suggestioni condivise in partenza, e il pianoforte di Battaglia viene preparato in modo differente ogni volta, a seconda dei moduli che vengono dati dal tipo di strumentazione scelta da Rabbia, e dai timbri che si vogliono ricreare.

Un album caleidoscopico, ricco di atmosfere e di mondi arcaici per i quali il tempo sembra non sia passato, vivificato dalla creatività dei due musicisti che sembrano aver davvero oltrepassato i confini del tempo e dello spazio.

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